La SCC a teatro: due spettacoli per concludere il 2021
Le proposte culturali della SCC per il 2021 si concludono con due spettacoli teatrali.
Le proposte culturali della SCC per il 2021 si concludono con due spettacoli teatrali.
Alcuni allievi hanno assistito a Il fondo del sacco di Plinio Martini, con Margherita Saltamacchia e con Daniele Dell’Agnola (fisarmonica e percussioni).
“Il fondo del sacco” di Plinio Martini è il libro più letto e amato dai ticinesi. Racconta la vita di Gori, un giovane della Val Bavona abbagliato come molti all’inizio del secolo scorso dal sogno americano. Decide di lasciare la vita di stenti e sacrifici a cui lo condanna il Ticino per cercar fortuna in California. Fino alla disillusione del ritorno. È un racconto di emigrazione, ma anche di illusioni, false speranze e amarezze, di amore e dolore incancellabili… In scena da quasi due anni, “Il fondo del sacco” è diventato lo spettacolo-simbolo del Teatro Sociale Bellinzona. Ovunque sia rappresentato raccoglie emozioni e consensi. Lo rileva anche il critico teatrale Giorgio Thoeni su “Azione”, quando osserva che il pubblico “tributa un lungo e commosso applauso per le atmosfere musicali di Dell’Agnola e per l’eccellente prova di Margherita Saltamacchia, protagonista intelligente e matura, ideale nel restituirci il racconto con un generoso e appassionato monologo: un disegno dai colori caldi sui margini delle intense pagine di Plinio Martini”.”
Il secondo spettacolo presentato è Il cosmonauta Dante con Laura Anzani e Anna Pegoretti. Si tratta in realtà di una conferenza- spettacolo scritta da Anna Pegoretti in collaborazione con Leonardo Ricci, con lo scopo di raccontare l’impensabile.
Presentato dal Liceo cantonale di Bellinzona con la collaborazione della Fondazione Sasso Corbaro per le Medical Humanities e la Scuola cantonale di commercio, lo spettacolo segue Dante che, incamminatosi verso la porta dell’inferno, si prepara ad affrontare l’esplorazione dell’aldilà, ma anche una “guerra della lingua”. Lo sforzo retorico e linguistico di dire ciò che nessuno ha visto raggiunge il suo apice di fronte alla visione ultima, a Dio, il punto da cui trae origine tutto l’universo; il centro che è al contempo involucro, e al di fuori del quale non c’è nulla, dove tempo e spazio collassano nell’accecante indistinto della Mente divina. Questo è il problema degli scienziati contemporanei, che spesso non hanno termini per spiegare ciò che scoprono. Assieme a Dante saliremo in paradiso per scoprire cosa esso abbia in comune con la fisica contemporanea e come la poesia abbia affrontato, secoli fa, l’immortale problema di dire l’impensabile. La narrazione riguardante il viaggio di Dante sarà interrotta dal racconto del viaggio di un attore: due voci, due esperienze che diventeranno una.