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La SCC al cinema di Castellinaria

Novembre è il mese di Castellinaria, manifestazione cinematografica internazionale nata a Bellinzona oltre trent’anni fa.

Novembre è il mese di Castellinaria, manifestazione cinematografica internazionale nata a Bellinzona oltre trent’anni fa. Dedicata ai giovani, Castellinaria vuole offrire ai giovani la possibilità di scoprire un cinema internazionale ricco di qualità filmiche ed espressive, in cui possano identificarsi e conoscere realtà lontane con spirito di comprensione e volontà di avvicinamento fra i popoli, come scrivono gli organizzatori.
Numerosi i docenti che hanno portato le loro classi ad assistere alle proiezioni, inserite nel percorso didattico delle materie scolastiche. Gli allievi delle circa trenta classi iscritte hanno assistito ai seguenti film.

NACHBARN di Mano Khalil (Svizzera, 2020). Sero è un bambino curdo di sei anni che seguiamo durante il suo primo anno di scuola, un periodo decisivo che cambia per sempre la sua vita. Non solo sua madre muore ferita da un proiettile sparato “involontariamente” da un soldato che pattuglia il confine del Paese, ma trova anche tutto il suo piccolo mondo rivoluzionato dall’indottrinamento impartito da un nuovo insegnante che è stato inviato da Damasco per guidare la scuola araba frequentata da Sero. L’assurdo tipo di nazionalismo a cui aderisce il suo maestro si scontra con la pacifica convivenza degli abitanti della città (che trascende religione e radici) e distrugge le piccole certezze di Sero e dei suoi compagni di classe.

SALT IN OUR WATERS di Rezwan Shahriar Sumit (Bangladesh, Francia, 2020). Per la sua ultima installazione artistica, Rudro si reca in una remota isola di mangrovie sul delta del Bangladesh, ad un giorno di barca dalla moderna e affollata Dacca e in un mondo da essa lontanissimo. Accolto dai pescatori locali e dal loro Capo, le idee moderne e le sculture realistiche di Rudro incantano i ragazzi del villaggio e la figlia del suo padrone di casa. Ma quando la pesca inizia a diventare infruttuosa, gli anziani incolpano l'”idolatria” di Rudro per la maledizione delle reti vuote. In questa terra evanescente dove mare e cielo si fondono, si sta preparando una tempesta e – benvenuto o meno – sta arrivando il cambiamento.

DE LA CUISINE AU PARLEMENT di Stéphane Goël (Svizzera, 2021). La strada dalla cucina al parlamento è stata lunga e difficile per le donne svizzere – quattro generazioni hanno dovuto lottare perché l’elettorato maschile concedesse alle donne il diritto alla codecisione politica. Il documentario di Stéphane Goël traccia questo percorso con sensibilità e umorismo. Politici e attivisti descrivono la loro lotta per la causa egualitaria. Oltre a loro anche i cittadini comuni hanno voce in capitolo insieme a un interessante proposta di filmati del passato più o meno recente.

MY SUNNY MAAD di Michaela Pavlátová (Repubblica ceca, 2021). La giovane ceca Helen si sente profondamente sola e ha un forte desiderio di appartenenza. Quando incontra l’afgano Nazir lo avverte immediatamente come il grande amore. Nonostante sia stata messa in guardia da tutti, si trasferisce a Kabul con Nazir e lo sposa. Helen, che ora si fa chiamare Herra, si sente presto in famiglia, ma la vita da donna bionda in Afghanistan non è facile. Deve indossare il burqa fuori casa, non può andare a fare la spesa e non le è nemmeno permesso di mostrarsi ai visitatori in casa. Inoltre, non rimane incinta, il che complica sempre più il suo matrimonio.

SAMI, JOE UND ICH di Karin Heberlein (Svizzera, 2020). Sami, Joe e Leyla sono delle amiche inseparabili. La fine delle lezioni potrebbe essere il preludio ad un’estate entusiasmante. Ognuna di loro ha però un problema. Sami ha dei genitori severi, Joe deve occuparsi di fratelli e sorelle più piccoli mentre Leyla è preoccupata perché deve iniziare l’apprendistato in una grande cucina. Tutte e tre si trovano ad affrontare scelte e decisioni importanti per il loro futuro. In una fase della vita come questa l’amicizia sembra essere l’unica cosa stabile. Fino a quando anch’essa viene messa alla prova.

AFTER THE INCIDENT di Pouria Heidary Oureh (Canada, Germania, Turchia, Cipro, 2020 ). Iran 20 anni fa. Una famiglia di profughi afgani si trova dinanzi a un grave problema. Il figlio, un ragazzino di nome Roohollah, è vittima di un incidente che gli causa l’amputazione di entrambe le braccia. I genitori si ritengono vittime di scarsa considerazione da parte medica in quanto ospiti indesiderati del Paese. Secondo loro il figlio avrebbe potuto salvare gli arti. Roohollah invece, con determinazione, decide di guardare in avanti e di non rinunciare ai propri sogni. Il film lo vede come reale protagonista nella ricostruzione di quanto gli è accaduto pur nella mediazione di una ricostruzione cinematografica in cui è lui stesso a collaborare nella scelta degli attori che dovranno interpretare i ruoli dei suoi genitori.

LA MIF di ForumFrédéric Baillif (Svizzera, 2021). Nel cuore di un istituto un gruppo di ragazze adolescenti trova una nuova famiglia, una comunità che non hanno mai conosciuto in precedenza. Per loro c’è sempre la direttrice Lora, o è il contrario? La Mif è capace di tutelare questi giovani donne dai loro demoni? Senza crisi e conflitti niente funziona. I loro temperamenti sono troppo diversi, il desiderio di vivere troppo grande, il loro posto nella società precario. Quando un accadimento dà fuoco alle polveri è un grosso problema e un sistema retrogrado viene alla luce. Le gerarchie rischiano di essere travolte.

EUROPA di Haider Rashid (Italia, Kuwait, 2021). Kamal, un giovane iracheno che sta entrando in Europa a piedi attraverso la frontiera tra Turchia e Bulgaria, lungo la cosiddetta “rotta balcanica”, viene respinto insieme ad altri migranti dalla polizia di frontiera bulgara. Alcuni di loro vengono uccisi, altri catturati, ma lui riesce a scappare. Cercherà una via d’uscita in un’interminabile foresta, un sottomondo dove le regole e la legge non esistono, rimanendo ferito durante uno scontro con i Cacciatori di Migranti bulgari. Per tre giorni e tre notti Kamal lotta per la sua vita in un viaggio di sopravvivenza, fino a un ultimo scontro tra vita e morte.